Torna alla pagina iniziale   TAPPA 2: DAL RIFUGIO LONGONI AL RIF. MARINELLI

Escursione del 20/08/2008

   

 

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Questa è la tappa più impegnativa e con qualche difficoltà per i passaggi a volte esposti e su terreno sdrucciolevole e ripido. Su molte guide e siti internet viene raccomandato di percorrerlo con buone condizioni meteo. Questo in quanto si passa su terreno che se bagnato è scivoloso ed inoltre in caso di nebbia ci possono essere problemi di orientamento.

Lungo il percorso si sale su ciò che rimane degli impianti dello Scersen passando per la Forcella d’Entova, si scende in un bello e panoramico vallone glaciale per poi scendere alla base della confluenza dei ghiacciai di Serscen. Qui traversando e risalendo si arriva al Rifugio Marinelli. Dalla Forcella in poi la vista sul gruppo del Bernina è senz’altro privilegiata.

Da notare che si percorrono dei valloni dove il ghiaccio si è ritirato da poco meno di 20 anni. Esiste una traversata più alta che passa proprio sul ghiacciaio ma in questo caso il percorso diventa alpinistico.

 
   

 

  Il Bernina visto nei pressi del Rifugio Marinelli Il Rifugio Marinelli Bombardieri
     
 

SCHEDA ESCURSIONISTICA

 
     
PARTENZA: Rifugio Longoni  
ARRIVO: Rifugio Marinelli - Bombardieri  
QUOTA PARTENZA: 2450 m s.l.m.  
QUOTA ARRIVO: 2813 m s.l.m.  
DISLIVELLI: 120↓ +  505↑ + 425↓ + 403  
TEMPO DI PERCORRENZA: 7 h (pause escluse)  
DISTANZA: 11,5 Km  
CARTOGRAFIA: Kompass 93 - Bernina Sondrio  
DIFFICOLTA': D / EE  
ATTREZZATURA: Abbigliamento e calzature da escursione  
TIPO DI PERCORSO: Percorso su sentiero ben segnalato  
DESCRIZIONE:

Dal rifugio Longoni si prosegue in direzione est e si punta direttamente alla sottostante strada di servizio dei vecchi impianti dello Scerscen. Questo primo tratto è su un percorso abbastanza ripidido e con piccole roccette da ridiscendere. Non è esposto, ma bisogna comunque prestare attenzione. Sempre in direzione est si scende fino alla strada con un dislivello di circa 150 metri. Si percorre la lunga carrozzabile in direzione est, inizialmente abbastanza rettilinea fino ad incontrare ad una leggera curva a sinistra uno sbarramento in pietra che dovrà essere scavalcato per poter proseguire. Mano a mano che si prosegue, la strada acquista sempre di più la parvenza di un sentiero, segno inequivocabile della natura che si riprende ciò che gli era stato tolto.

La strada termina a ciò che rimane della vecchia funivia degli impianti, sopra di noi si scorge la sagoma del vecchio e ormai abbandonato rifugio Scerscen. Dopo la fatica è conveniente fare una pausa, ma per meglio gustarsi il breve ma meritato riposo conviene proseguire per una decina di minuti e fermarsi al bel lago. Dalle costruzioni abbandonate si segue la strada per un breve tratto e ci si porta sulla destra risalendo i facili sfasciumi in direzione est fino a raggiungere il bel laghetto alpino.

Raggiunto il lago è necessario salire per raggiungere la Forca d’Entova, posta a est / sud-est rispetto al lago. Si risalgono quindi gli sfasciumi facendo attenzione alle rocce taglienti e scivolose e salendo il ripido pendio detritico si giunge al culmine del piccolo colle della Forca d’Entova. Siamo alla stessa quota del rifugio Marinelli, ora visibile in lontananza a est / nord-est ma ancora molto lontano. E’ necessario scendere di circa 400 metri per raggiungere il vallone detritico che ospita la petraia e i detriti dell’antico ghiacciaio di Scerscen.

Si seguono sempre le indicazioni dell’Alta Via che ci fanno percorrere tutto il discesone del vallone fiancheggiando le enormi e rocciose pareti sottostanti il Ghiacciaio di Scerscen inferiore. Il percorso fortunatamente è meno pietroso della salita alla Forca d’Entova, ma è sempre su terreno di ghiaia o ganda. Inoltre tutta il fianco della montagna è costituito da rocce ferrose, così come quelle lungo il percorso, pertanto bisogna evitare di percorrerla nel caso ci sia in arrivo un temporale. Si passa a fianco di un minuscolo laghetto alpino e si continua a scendere verso il fondo del vallone. Mano a mano che si scende il percorso ci obbliga ad avvicinarci sempre di più al fianco delle pareti rocciose alla nostra sinistra. Una volta raggiunte la fascia rocciosa ci troviamo su un terreno dolomitico, un’oasi rispetto a tutte le rocce ferrose che circondano tutta la valle. Qui è possibile scendere ulteriormente fino ai torrenti sottostanti alla nostra destra, ma con un conseguente dilunga mento del percorso ed una ulteriore perdita di quota. Si piega quindi verso la nostra sinistra dove seguendo sempre gli evidenti segni sentieristici si giunge ad un breve tratto attrezzato. Con terreno asciutto il passaggio è facile e con relativa esposizione, ma in caso di erba e roccia bagnata sono quasi indispensabili.

Si oltrepassa il facile tratto attrezzato e proseguendo su un percorso “dolomitico” ci si sposta verso nord entrando nell’antica lingua terminale del ghiacciaio di Scerscen inferiore, ormai ridotto ad un cumulo di sfasciumi e petraie. Sempre in direzione nord si ridiscende verso i torrenti fino a raggiungerli. Raggiunti i torrenti è ovviamente necessario ripiegare nuovamente a nord-est per andare verso il rifugio Marinelli. Quest’ultimo e lungo tratto di percorso esegue un giro semicircolare per restare il più possibile in quota e salire al rifugio da nord-ovest. Dai torrenti quindi si va alla ricerca dei ponti in legno, che purtroppo non tutti gli anni sono nella stessa posizione, in quanto a causa del terreno e dello scioglimento delle nevi invernali spesso vengono danneggiati. Si attraversa il torrente e percorrendo in direzione nord-est si giunge ad un altro torrente da attraversare. Qui sempre seguendo i frequenti bolli dell’alta via si giunge ad una morena glaciale la quale sarà da risalire ripidamente per portarsi in quota verso nord. Giunti al culmine della salita della morena, si ritorna a seguire verso est, sempre ben indicata dai triangoli gialli, per poi in ultimo ripiegare a sud-est giungendo al rifugio Marinelli.

 
La discesa dal Longoni verso la vecchia strada carrozzabile
L'arrivo alla vecchia stazione della funivia dello Scerscen
Il Laghetto alpino sottostante la Forcella d'Entova
La vista sul vallone sottostante da percorrere in discesa dalla Forca d'Entova
Il breve tratto attrezzato
La zona rocciosa da superare
La valle detritica superate le roccie

Il Vallone detritico della conca glaciale sotto il Rifugio Marinelli e il Ghiacciaio del Bernina

L'arrivo al Rifugio Marinelli    
         
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