Torna alla pagina iniziale   TAPPA 4: DAL RIFUGIO BIGNAMI AL RIF. CRISTINA

Escursione del 22/08/2008

   

 

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Bella e tecnicamente facile traversata, ma con sviluppo lungo, passando per la Valle Poschiavina, un verdissimo e ampio valloncello, che ci porta a sconfinare in Svizzera al Passo Canciano ai piedi del Pizzo Scalino.

Dal passo poi si rientra in territorio Italiano passando per bei pascoli fino all’alpe dove è situato il Rifugio Cristina.

 
   

 

  L'inizio della verde e bella Val Poschiavina La vista sul Monte Disgrazia dal Rifugio Cristina
     
 

SCHEDA ESCURSIONISTICA

 
     
PARTENZA: Rifugio Bignami  
ARRIVO: Rifugio Cristina  
QUOTA PARTENZA: 2400 m s.l.m.  
QUOTA ARRIVO: 2280 m s.l.m.  
DISLIVELLI: 200↓ + 400↑ + 400  
TEMPO DI PERCORRENZA: 8 h (pause escluse)  
DISTANZA: 15 Km  
CARTOGRAFIA: Kompass 93 - Bernina Sondrio  
DIFFICOLTA': F+ / E  
ATTREZZATURA: Abbigliamento e calzature da escursione  
TIPO DI PERCORSO: Percorso su sentiero ben segnalato con breve tratto attrezzato  
DESCRIZIONE:

Data la lunghezza del percorso è consigliabile partire presto al mattino per godersi in pieno la giornata e la bellezza della Val Poschiavina.

Dal rifugio Bignami si procede in direzione nord / nord-est dirigendosi verso la testata settentrionale del bacino artificiale del Lago di Gera. Si costeggia quindi tutta la testata su comodo sentiero e una volta giunti dalla sponda opposta di prosegue in direzione sud. Qui si incontra il primo e incantevole alpeggio dell’Alpe Gembrè, abitato da una cordiale e simpatica signora che in estate produce formaggio. L’alpe è molto bello e invitante, ma più avanti ci aspettano altri alpeggi di simile bellezza. Proseguiamo lungo il facile sentiero con frequenti sali scendi fino a circa metà del lago artificiale, dove poi si dovrà deviare alla nostra sinistra per risalire. Qui il percorso è sempre guidato dal sentiero e dalla segnaletica e si risale la ripida, ma breve, gola rocciosa ed erbosa dove in alcuni punti si notano delle recenti frane. Giunti al termine della breve ma faticosa gola, si giunge all’imbocco della Val Poschiavina. Si incrocia la strada carrozzabile che proviene dalla diga di Campomoro e si continua seguendo la strada sterrata fino a giungere al bellissimo alpeggio della Val Poschiavina. Il posto è splendido e merita un servizio fotografico.

Da questo punto in poi il percorso è una bellissima passeggiata su comodo sentiero e con pendenza regolare e dolce. Si deve percorrere tutto il vallone in direzione sud-est superando i facili dossi erbosi che dividono in due parti la bellissima e verdissima valle. Arrivati in testa alla valle si sale il breve ma ripido versante nord-ovest del Passo di Canciano superando facili balzi di roccia e lungo un sentierino scavato tra le rocce. Il passo di Canciano segna il confine tra il territorio svizzero e quello italiano. La continuazione del percorso segue la linea del confine in direzione sud-ovest fino a raggiungere il piccolo laghetto alpino. Il terreno e ghiaioso ed è evidente il recente ritiro dei ghiaggiai. Siamo al cospetto del Pizzo Scalino e del suo piccolo ghiacciaio e poco più ad est il Pizzo Canciano.

Si prosegue lungo la piccola piana, dove ci sono diverse tracce di sentiero che vanno in direzioni diverse ma che poi convergono al Passo di Campagneda. Il percorso più classico e bello è quello che si spinge poco più a sud sfiorando il ghiacciaio del Pizzo Scalino. Si passa quindi per sfasciumi e petraie per poi puntare per sentiero verso il Passo di Campagneda, che può essere evitato prendendo un piccolo sentiero che scende verso il Piano di Campagneda guadagnando qualche minuto sulla tappa.

Il primo tratto di discesa è su facili balzi di roccia in alcuni punti aiutato dalle catene e da alcuni gradini metallici, fino a giungere ai bei laghetti di Campagneda. Qui il sentiero riprende ad essere facilmente percorribile e più tranquillo. Si attraversa tutta la piana in direzione sud-ovest costeggiando in lontananza i piccoli laghetti della piana. Giunti in corrispondenza dell’ultimo laghetto si trovano i cartelli sentieristici, dove è possibile scegliere due percorsi: Il più classico e facile che scende fino al Rifugio Runcash e poi risale al Rifugio Cristina e il più diretto e solitario che porta sotto il versante nord-ovest del Pizzo Scalino per giungere poi sempre al Rifugio Cristina.

Optiamo per il secondo e più diretto. Si devia alla nostra sinistra seguendo una traccia di sentiero per verdi prati in leggera salita e verso una costola erbosa e rocciosa in direzione sud-ovest.

Si raggiunge il culmine della costola erbosa e rocciosa sempre su traccia di sentiero e si ridiscende seguendo il corso del piccolo valloncello al cospetto dell’omnipresente Pizzo Scalino deviando via via verso ovest. Si ritorna a percorrere verdi prati e in breve si arriva all’Alpe Prabello dove è situato il rifugio Cristina.

 
Il lungo traverso che si effettua partendo dal Rifugio Bignami
L'Alpe Gembre
L'inizio della Val Poschiavina
La parte alta della Val Poschiavina, sullo sfondo il Passo di Canciano
Il Passo di Campagneda
La lingua del ghiacciaio del Pizzo Scalino
Le ampie praterie che conducono al Rifugio Cristina

L'alpe che ospita il Rifugio Cristina

     
         
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