Torna alla pagina iniziale   TAPPA 3: DAL RIFUGIO TENENTE FABBRO AL RIFUGIO GIAF

Escursione del 13/08/2009

   

 

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Percorso di notevole sviluppo chilometrico e con discreti dislivelli è la tappa più lunga e faticosa dell’intero giro qui relazionato, si devono svalicare ben due valli parallele. In questa tappa si passa per sentieri a volte inesistenti e difficoltosi da individuare, spesso occorre passare tra la vegetazione fitta. E’ consigliabile l’uso dei bastoncini per allontanare eventuali vipere nelle vicinanze, questa zona ne è piena. Anche in questa tappa la fanno da padrone i boschi e le ampie radure. In particolare bisogna prestare attenzione nel tratto tra la Casera Doana e il Passo della Mauria, in quanto nel bosco sono presenti diverse piante abbattute dove è necessario scavalcarle se non addirittura aggirarle. Inoltre giunti sulla Costa Bordona la discesa verso il passo è resa difficoltosa da una segnaletica differente (strisce e bolli rossi) che costringono ad una discesa fuori da ogni sentiero. Occorre prestare attenzione agli improvvisi balzi di roccia (a volte di decine di metri) che si trovano nel bosco. Seguendo i segni sulle piante di colore rosso si scende in sicurezza. L’uso della carta e della bussola diventa indispensabile per non dover cercare per ore i sentieri che non esistono. I tempi di percorrenza variano a seconda anche delle condizioni del sentiero pertanto è consigliabile partire molto presto la mattina. I punti più belli della traversata sono alla Casera Doana, dove ci aspetta una bellissima vista su Vigo di Cadore e le cime circostanti. Alla casera inoltre è possibile consumare un buon caffè ed inoltre il luogo merita veramente una visita ed una pausa per scattare qualche bella fotografia ai bei prati circostanti. Altra bella vista è sulle alture della Costa Bordona in prossimità del Col Pioi, da qui è possibile scorgere sotto di noi la stretta e boscosa valle della Mauria. Altro punto bello è il bosco che dal Passo della Mauria porta al Rifugio Giaf. Tappa intensa ma remunerativa dal punto di vista naturalistico.

 
   

 

  La vista stupenda dalla Casera Doana Il Rifugio Giaf sopra e una piccola baita sotto.
     
 

SCHEDA ESCURSIONISTICA

 
     
PARTENZA: Rifugio Tenente Fabbro  
ARRIVO: Rifugio Giaf  
QUOTA PARTENZA: 1783 m s.l.m.  
QUOTA ARRIVO: 1400 m s.l.m.  
DISLIVELLI: 153 + 321↑ + 651 + 100↑ - Totale: 804 + 421  
TEMPO DI PERCORRENZA: 7 - 8 h (pause escluse)  
DISTANZA: 18 Km  
CARTOGRAFIA: Tabacco 02 - Forni di Sopra, Ampezzo, Sauris, Alta Val Tagliamento  
DIFFICOLTA': D / EE  
ATTREZZATURA: Abbigliamento e calzature da escursione  
TIPO DI PERCORSO: Percorso su sentiero poco visibile, in condizioni poco agevoli e poco segnalato. Difficoltà di orientamento  
DESCRIZIONE:

Dal Rifugio Fabbro si segue la strada del Valico di Cima Campigotto in discesa verso Vigo di Cadore in direzione nord-ovest. Si cammina lungo la strada asfaltata per circa 2,5 Km fino a giungere al bivio segnalato per la Casera Doana che si trova alla nostra sinistra. Il bivio è l’unico che si incontra scendendo dal valico. Si imbocca quindi la strada bianca in direzione sud / sud-ovest nel bosco inizialmente in leggera discesa, poi in salita. Si risale per circa 1,5 – 2 Km fino ad un bivio, che si ignora e si prosegue lungo la direttrice principale che sale a sinistra. Qui in poco ci porta fuori dal bosco ed in breve nella bellissima e verdissima conca che ospita la Casera Doana. Il posto è molto panoramico ed incantevole e merita una sosta anche per bere un buon caffè in compagnia dei casari.

Dalla Casera si percorre il sentiero che sale al fianco delle stalle indicato con il numero 336. Inizialmente il percorso è su una vecchia strada bianca in evidente stato di abbandono, poi risalendo la strada diventa sempre più sentiero fino a portarci sulla parte più alta al di fuori della zona boscosa. Da qui il panorama è ancora più superbo e merita la sosta fotografica. Da questo punto il sentiero non esiste più per un buon tratto ed è necessario orientarsi con la carta. Sono presenti dei segnavia sbiaditi sulle piante ed occorre individuarli in lontananza per non perdersi nella vegetazione e nei boschi. Inoltre bisogna prestare attenzione in quanto spesso i boschi si interrompono bruscamente in salti di roccia pericolosi.

Si inizia a scendere per prati in direzione sud-ovest per raggiungere il Passo del Landro, se esistenti si trovano delle tracce di erba pestata altrimenti cercare di tenersi sulla destra e raggiungere le piante dove si possono scorgere le indicazioni dell’alta via sulle piante.

Si scende fino al Passo del Landro, difficile da intuire in quanto boscoso ma molto vicino al punto in cui si è iniziati la discesa. Qui il percorso è molto difficile in quanto allo stato attuale ci sono diversi punti in cui il sentiero sparisce oppure viene ostacolato dalle piante cadute che sbarrano il sentiero.

Si risale leggermente raggiungendo il Col Pioi, una cresta erbosa e poco boscosa che sbocca sul valle dove si trova il Passo della Mauria, ancora molto lontano. Da qui inizia la lunga discesa per la costa bordona in direzione sud seguendo ora dei segnali rossi sulle piante su tracce di sentiero e discesa diretta nel bosco. Anche qui occorre attenzione e un buon orientamento, soprattutto se cala la nebbia questi boschi sono molto insidiosi con diversi salti di roccia e foibe.

Giunti alla base della costa si trova un bivio, dove si svolta a destra in direzione ovest e poi nord-ovest seguendo il sentiero 336 e 207 ora ben segnalato che porta verso il Pian de Stabie e il Passo della Mauria. Il sentiero rimane pressoché in quota con qualche piccola discesa raggiungendo la strada bianca delle belle baite del Pian di Stabia. Giunti sulla strada si segue il segnavia 207 che seguendo il percorso della strada conduce al Passo della Mauria.

Giunti al passo si risale per poche decine di metri la strada asfaltata fino al piccolo Bar Albergo e nei pressi di un piccolo piazzale adibito a parcheggio si trovano le indicazioni per la salita al Rifugio Giaf.

Dal piazzale dunque si segue il segnavia 341 che inizialmente segue fedelmente una strada sterrata fino alla sua fine per poi diventare sentiero. Qui si entra in un bel bosco risalendo per un discreto tratto. I dislivelli sono di poco meno di 100 metri. Dopo una breve salita si deve ridiscendere di poco più di 200 metri fino a raggiungere il greto del torrente. Tutti i piccoli torrenti che scendono  da questa montagna formano le sorgenti del Tagliamento.

Si attraversa il largo letto di pietre del torrente senza difficoltà e si attacca il sentiero 341 che porta al Rifugio Giaf. Si risale nel bosco per poi uscirne ed effettuare un lungo traverso in mezzacosta del Monte Boschet aggirandolo per oltre metà della sua estensione da nord a est e poi a sud fino ad entrare nel bel bosco che ospita il Rifugio Giaf.

 
Scesi per 2,5 Km dalla strada statale si giunge all'incrocio con la strada sterrata per la Casera Doana
L'arrivo nei pressi della Casera Doana
Salendo lungo il sentiero siamo al di sopra della Casera Doana
Il sentiero sparisce e bisogna seguire i pochi segni sulle piante e utilizzare mappa e bussola per non sbagliare direzione
Sentiero nel bosco, a volte sparisce nella vegetazione o è interrotto dalle piante abbattute dalla neve
Tratti di buon sentiero nei pressi della Costa Bordona
Arrivati nel punto più alto della Costa è ora il momento di scendere seguendo vaghe tracce di sentiero e un ottimo orientamento con la mappa. Prestare attenzione alle buche e ai strapiombi nascosti

Scesi dalla costa si trovano i primi segni chiari. Il Tratto più impegnativo e difficoltoso per l'orientamento è finito

Le piccole baite nei pressi del passo della Mauria Il Passo della Mauria Il sentiero che parte dal passo della Mauria
Scesi dal sentiero dopo una discreta salita si giunge nei pressi del torrente dove nasce il Tagliamento Si risale e poi si effettua un lungo traverso fino a giungere al Rifugio Giaf      
         
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