Punta Gnifetti 4552 m - Capanna Regina Margherita Via Normale da Ovest via Colle del Lys Ascensione del 03/08/2008 |
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La Punta Gnifetti è la cima più conosciuta di tutto il gruppo del Monte Rosa, in quanto ospita la Capanna Regina Margherita, il rifugio più alto d'europa. La Punta Gnifetti viene anche chiamata, dagli Svizzeri, Signalkuppe in quanto prima della costruzione del rifugio vi era un obelisco di roccia visibile da valle. Uno studioso svizzero la usava come riferimento per riconoscere le altre cime. Successivamente il 9 Agosto 1842 fu Salita per la prima volta dal Parroco di Alagna Giovanni Gnifetti. Successivamente il CAI decise di costruire un rifugio in onore della Regina Margherita, che amava queste montagne. Una volta costruito la Regina Margherita stessa Vi pernottò tre giorni prima della sua innaugurazione nel Settembre del 1893. Nel 1980 poi, il vecchio rifugio venne rimosso e ricostruito nuovo e più moderno, dove spesso si eseguono studi medico-scientifici sul comportamento del corpo umano in alta quota. La salita alla Punta Gnifetti è una classica alpinistica di facile esecuzione, il dislivello è comunque notevole e la quota senz'altro alta rispetto a molte altre cime del nostro arco alpino. E' la quarta cima del gruppo per elevazione ed è la quinta cima più alta delle Alpi. Insomma è un piccolo balcone sul mondo!! La via di salita è molto frequentata e di norma la traccia è ben evidente, ci sono diversi crepacci nella zona sovrastante il Rifugio Gnifetti, dove a seconda della stagione e delle condizioni del ghiaccio sono più o meno visibili. In ogni caso la traccia è sempre ben evidente e di norma anche i crepacci sono facilmente individuabili. Lungo la via di salita si affrontano le crepacce terminali, ma facilmente superabili. In ogni caso anche se si tratta di una via molto frequentata e con pericoli limitati, bisogna sempre essere attenti e preparati ad affrontare il ghiacciaio. Non bisogna dimenticare che essendo in una conca glaciale se si annuvola in fretta è molto facile perdere ogni riferimento sopratutto e se non si è in grado di usare carta e bussola. Inoltre consiglio di partire presto intorno le 4.30 - 5.00 del mattino per percorrere il ghiacciaio sia nella salita che nella discesa, per sfruttare le migliori condizioni del ghiaccio e del meteo. |
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SCHEDA ESCURSIONISTICA |
LOCALITA': | Gressoney la Trinitè (AO) | |
PARTENZA: | Rifugio Mantova | |
ARRIVO: | Punta Gnifetti | |
QUOTA PARTENZA: | 3455 m s.l.m. | |
QUOTA ARRIVO: | 4552 m s.l.m. | |
DISLIVELLI: | 1097 m in salita e discesa + discesa dal rifugio con altri 562 m (totale discesa 1659m) | |
TEMPO DI PERCORRENZA: | 4 h per la salita | |
DIFFICOLTA': | F+ | |
ATTREZZATURA: | Abbigliamento e calzature da alpinismo, ramponi, picozza, corda, imbragatura, casco. | |
TIPO DI PERCORSO: | Percorso su ghiacciaio con tracce di norma abbastanza evidenti. | |
DESCRIZIONE: |
Dal rifugio Mantova si percorre il ghiacciaio in direzione Nord-est lungo l’evidente e omnipresente traccia che porta al Rifugio Gnifetti, giunti in prossimità del rifugio, dove la traccia devia verso sinistra, la si abbandona e si prosegue dritti seguendo la traccia che sale e supera il dosso nevoso raggiungendo in linea d’aria le bastionate rocciose sovrastanti il Rifugio Gnifetti a quota 3600 circa. Qui si piega leggermente verso sinistra costeggiandole per un breve tratto per poi proseguire in direzione nord. Questa zona è normalmente crepacciata e a seconda delle condizioni del ghiacciaio bisogna fare molta attenzione. In ogni caso la traccia è molto evidente anche se spesso confusa dai diversi passaggi delle numerose persone che lo percorrono. Dapprima si punta in direzione della Piramide Vincent per poi costeggiare il suo versante ovest costituito da molti seracchi. Normalmente lungo le massime pendenze si notano le linee dei crepacci che sono sufficientemente chiusi e stretti da riuscire a saltarli senza grossi problemi. Dopo aver costeggiato la parete Ovest della Piramide Vincent si costeggiano i dolci pendii che portano all’omonimo colle, qui si abbandona la zona più crepacciata, passando per ghiacciaio piuttosto omogeneo e senza forti pendenze. Poco più avanti e sempre alla nostra destra si nota il Balmenhorn con il bivacco Giordano, dove una volta costeggiati a distanza la nostra traccia devia leggermente verso nord-est in direzione del visibile colle del Lys. Anche qui le pendenze non sono eccessive e grazie allo sviluppo in lunghezza del percorso si guadagna quota lentamente senza forti strappi. Mantenendo sempre la stessa direzione si passa a fianco alle cime del Corno Nero (Schwarzhorn) e della Ludwigshöhe alla nostra destra, mentre alla nostra sinistra si vede nella sua completezza la cresta est dei due Lyskamm. Si continua a salire fino a giungere su un pianoro, siamo sul colle del Lys a quota 4255 dove normalmente ci si ferma per una pausa e per ammirare la bellezza dei Lyskamm, del Cervino e delle Punte Gnifetti e Zumstein, quest’ultime ormai sono perfettamente visibili sia come cime che come percorso di salita. Dal Colle del Lys si procede sempre in direzione nord-est perdendo lievemente quota e percorrendo il Grenzgletscher in territorio svizzero. Raggiunta la depressione del ghiacciaio lo si traversa puntanto al colle Gnifetti e si risale questa volta in direzione nord. Questo è il secondo tratto più ripido dell’intera salita, anche se non ci sono mai forti strappi. Lungo la salita si incontra la crepaccia terminale sottostante il colle normalmente ben chiusa e facilmente superabile. Prima di giungere al punto culminante del colle ci si trova esattamente sotto il pendio finale della Punta Gnifetti, dove la traccia piega decisamente verso est e poi ancora verso est/sud-est risalendo il ripido pendio finale della Punta Gnifetti. Qui per smorzare la forte pendenza si procede con un lungo zig zag fino in cima. Per il ritorno si percorre lo stessa via di salita, facendo attenzione alle condizioni del ghiacciaio nelle ore calde della giornata. |
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