Punta d'Arbola - Parete Nord-Est (via normale) Val Formazza Escursione con gruppo CAI - Abbiategrasso del 15/06/2008 |
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La Punta d'Arbola è una bella salita alpinistica su uno dei pochi ghiacciai rimasti a quote relativamente basse. Il dislivello è moderato e la pendenza del tratto finale che porta in cima è piuttosto accentuato, tutto sommato resta una salita considerata tecnicamente facile. Nella mia relazione purtroppo ho dovuto fare i conti con il maltempo che imperversava da diverse settimane e la nebbia che inevitabilmente è scesa impedendo di fare delle foto comprensibili per identificare la via di salita. La presenza dei crepacci è limitata e in ogni caso, sono da valutare a seconda della quantità di neve scesa durante i mesi invernali. Attualmente con le massicce nevicate primaverili per la prima parte dell'estate 2008 molti di essi sono chiusi. La cima è adatta a chi si avvicina per la prima volta ad un ghiacciaio La Punta d'Arbola è la cima simbolo della Val Formazza, una valle che è ancora piuttosto selvaggia e poco turistica che da il vero sapore della montagna. |
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SCHEDA ESCURSIONISTICA |
LOCALITA': | Valdo - Val Formazza (VB) | |
PARTENZA: | Rifugio Margaroli | |
ARRIVO: | Punta d'Arbola | |
QUOTA PARTENZA: | 2194 m s.l.m. | |
QUOTA ARRIVO: | 3235 m s.l.m. | |
DISLIVELLI: | 1041 m + 920 m per la discesa fino a Valdo | |
TEMPO DI PERCORRENZA: | 3 h per la salita dal rifugio | |
DIFFICOLTA': | F | |
ATTREZZATURA: | Abbigliamento e calzature da alpinismo, ramponi, picozza, corda, imbragatura. | |
TIPO DI PERCORSO: | Percorso su sfasciumi, petraia, grossi nevai e ghiacciaio | |
DESCRIZIONE: |
Dal Rifugio Margaroli, si imbocca il sentiero che porta al lago di Sruer, in direzione nord-ovest, passando e traversando il pendio sovrastante la sponda nord del lago del Vannino. Il sentiero sale con discreta pendenza fino al piccolo colletto che ci porta fino al piccolo lago. Si "circumnaviga" la sponda nord del lago di Sruer sempre su sentiero ben tracciato ed evidente. In caso di presenza di neve bisogna cercare di restare a circa una decina di metri sopra le rive del lago dove è comunque facilmente identificabile la traccia del sentiero. Si prosegue sempre in direzione nord-ovest verso il Passo del Vannino. Superato il lago i verdi prati lasciano il posto alla petraia e mano a mano che si sale si cominciano a trovare i primi nevai e sfasciumi. In questo tratto si trovano diversi ometti a indicare la via più comoda per raggiungere il passo. Si affronta una prima salita per raggiungere un pianoro di sfasciumi, lo si attraversa mantenendo la stessa direzione portandosi sotto il colletto del passo del Vannino. Alla nostra destra si ergono la Punta Lebendun la Punta del Costone, mentre alla nostra sinistra le guglie delle Torri del Vannino. Qui l'ambiente diventa tipico dell'alta montagna e si risale il ripido pendio che porta al colletto del Vannino e quindi all'omonimo passo. Raggiunto il passo siamo all'imbocco del grosso nevaio residuo dell'antico ghiacciaio del Sabbione. In questo punto è conveniente legarsi in cordata e calzare i ramponi. Dal passo si segue inizialmente la direzione sud-ovest risalendo centralmente la spalla sinistra del ghiacciaio evitando la zona più centrale e crepacciata. Ci si porta in pratica in direzione del ripido pendio nord-est. Inizialmente la salita non è particolarmente ripida fino ad arrivare in linea d'aria paralleli alle rocce che scendono dalla cresta nord-est. Da questo punto si piega verso ovest risalendo il ripido pendio. Questo tratto è conveniente risalirlo con piccoli zig zag per addolcire la pendenza, ma senza tagliare troppo il pendio che potrebbe scaricare, sopratutto a inizio stagione e in seguito a nevicate. Si risale il ripido pendio fino ad arrivare sotto la lunga cresta sommitale nord-est dove si trova una piccola crepaccia terminale facilmente superabile restando sulla nostra desta. Si piega quindi in direzione nord fino alla cima, dove è eretta una piccola croce in legno. Per la discesa si segue lo stesso itinerario di andata. |
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