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sito, dove lamento appunto l'ecomostro che
vogliono realizzare.
La torre
sul Piccolo Cervino è proprio una bella provocazione oltre che uno
scempio per una zona delle Alpi già martoriata dagli impianti sciistici.
Chi ama la montagna non è colui che la frequenta e basta, ma è chi la
rispetta e sa viverla, senza sfruttarla e consumarla come ormai sta
diventando consuetudine. E' giusto che le comunità montane si diano da
fare per promuovere il turismo nelle loro località, ma è anche giusto
che le rispettino. Ho sempre ammirato i "montanari" per la loro
caparbietà, il loro chiudersi nel loro piccolo mondo ancora fatto di
certi valori che non esistono più. Ma il dio denaro sembra
abbia catturato anche loro.
Proprio sabato scorso mi sono fatto una passeggiata al colle del
Teudolo - a piedi ovviamente - da Cervinia, perchè ho intenzione di fare
la traversata da Cervinia a zermatt (z minuscola scritta appositamente),
per emulare i frequenti passaggi di Wymper e Carrel quando tentavano di
arrivare in cima al Cervino. Sono rimasto profondamente deluso, perchè
non sono riuscito a fare una foto dove non si vedevano cavi o tralicci
di funivie. Eppure la conca del Breuil è un posto molto bello: ho visto
una riproduzione del 1800 quando non c'era ancora Cervinia ed era
incantevole. Lo stesso vale per zermatt, ma purtroppo il turismo d'elite
lo ha profondamente cambiato e rovinato.
Mi sentivo a disagio girando a Cervinia, vedendo una marea di ragazzi e
ragazze con snowboard alla mano e completi all'ultima moda per andare a
sciare. Ormai conta apparire e non essere.
La Tour Eiffel sul Piccolo Cervino è qualcosa che deve essere fermata,
e questa protesta deve partire proprio da chi ama veramente la montagna,
da chi preferisce raggiungere una vetta un colle un rifugio con le
proprie forze. Forse un disabile o una persona anziana potrebbe dire "E
io come posso se piace anche a me godere delle bellezze della
montagna?". Io rispondo che non esiste solo la funivia per raggiungere
una cima, perchè ormai molti sentieri sono praticabili anche con mezzi
alternativi.... e se tornassimo alla carrozza trainata da cavalli o ai
muli? Sarà paradossale, o ridicolo, ma senz'altro non si inquina e non
si fa del male a nessuno. Forse persino gli animali sarebbero contenti
di servire un uomo per una nobile causa come il godere della natura.
Sarebbe più divertente e "naturale”.
Dovremmo cominciare noi ITALIANI a dire no a questi scempi a trovare
nuove alternative di turismo al solito sci. Esistono l'escursionismo,
l'alpinismo (ormai accessibile a molti grazie alle conoscenze e ai nuovi
materiali), il fondo, la mountain bike e molte altre attività -
chiamiamole "alla moda" - che danno soddisfazione e creano movimento
anche di giovani e non solo anziani.
Ci sono associazioni molto serie e preparate (a cui sono orgoglioso di
appartenere) come il Club Alpino Italiano, che se facesse un briciolo di
propaganda in più attirerebbe sempre più giovani. Giovani come me, a cui
piace passare i fine settimana o le vacanze in modo attivo, all'insegna
del divertimento e della scoperta, anzichè appassire e diventare schiavi
della mediocrità e della apparenza nei villaggi turistici di Sharm el
Sheik solo perchè costa poco e non si fa niente!
E poi in
situazioni come un'escursione, una scalata (che costano molto meno di
una vacanza nella nota località egiziana) c'è più possibilità di
comunicare, di fare amicizia. E persino "cuccare" sarebbe molto più
facile che in discoteca.
Le nostre
Alpi sono troppo sfruttate da impianti e strade che devono essere
fermati. E' giusto che ci siano, ma in una misura molto limitata e
intelligente.
La Tour Eiffel svizzera è il simbolo della falsità e dell’ipocrisia di
chi si è sempre proclamato "per l'ambiente" nonostante abbia già un
mega-impianto dotato di treno e centro commerciale su un ghiacciaio a
3.500 metri. Di chi ha sempre deriso e criticato paesi come l'Italia,
che non hanno nessuna struttura alberghiera e commerciale ad alta quota,
ma che, forse, sentono di più la montagna così come la si vede.
Spero che questa mia protesta arrivi a qualcuno e faccia nascere una
protesta ben più grande di una semplice lettera". |