DESCRIZIONE: |
Si lascia la macchina presso il parcheggio
della stazione delle ferrovie Retiche di Morteratsch e si raggiunge la
stazione, si oltrepassano i binari e si incontrano subito i chiarissimi
cartelli che indicano la direzione per la Capanna del Boval. Il percorso
inizialmente è sulla grossa strada carrozzabile che conduce alla parte
terminale del ghiacciaio, ma che lasciamo subito dopo pochi metri
seguendo il sentiero di destra che si inoltra nel bosco. Le indicazioni
sono sempre chiare e visibili. Il sentiero sale con qualche tornante nel
bosco, in alcuni tratti il sentiero è agevolato da piccoli ponticelli e
gradini in legno nei tratti che attraversano i frequenti ruscelli e
cascate. Il percorso segue per buona parte il fianco della montagna su
una vecchissima morena chiamata Chünetta; nei punti dove c'è poca
vegetazione è possibile vederne l'impressionante altezza e immaginare la
quantità di ghiaccio che c'era intorno al 1800 dc.
Proseguendo il percorso segue un piccolo
avvallamento tra la morena del ghiacciaio e il fianco del Piz Boval la
montagna sulla nostra destra, dove scendendo leggermente si raggiunge un
piccolissimo laghetto alpino sulla nostra destra. Da qui si risale di
nuovo per un breve tratto, ma restando sempre all'interno
dell'avvallamento chiamato anche Chamin, dove si deve passare una
piccola petraia composta da rocce basali provenienti dal Piz Boval.
Oltre questo punto i pendii si riaprono e la vista spazia su tutto il
ghiacciaio del Morteratsch di fronte e del Vadret Pers alla nostra
sinistra. Il rifugio non è ancora visibile, ma è poco sopra di noi.
Proseguendo Il sentiero ritorna più agevole e con brevi tornanti ci
porta sul piccolo colle dove sorge il rifugio. Questo rifugio sorge
sotto il Piz Boval e di fronte alla confluenza dei due Ghiacciai del
Morteratsch sotto le pareti del Bernina e del Bellavista e del Giacciaio
del Vadret Pers sotto la parete del Piz Palù.
Dal rifugio la discesa può essere
effettuata seguendo il percorso di andata, oppure seguendo il
ghiacciaio.
Per raggiungere il ghiacciaio è necessario
scendere per qualche decina di metri sotto il rifugio seguendo
inizialmente parte del sentiero di andata, per poi ripiegare decisamente
a destra, dirigendosi sulla morena del ghiacciaio e seguendola fino
quasi alla parte terminale. Questo ultimo tratto di morena è piuttosto
affilato ma non presenta difficoltà o esposizioni di rilievo, bisogna
comunque prestare sempre attenzione, in quanto il versante esposto al
ghiacciaio è ovviamente franoso. Raggiunta una quota prossima a quella
del ghiacciaio e appena prima che la morena ricomincia a salire, bisogna
scendere dal suo fianco sinistro. In ogni caso sono visibili al di sotto
della morena alcuni ometti indicanti il punto in cui bisogna scendere
per passare sul ghiacciaio.
La discesa è piuttosto scivolosa, pertanto
bisogna prestare molta attenzione. Raggiunto il pianoro formato da
ghiaccio e pietre, si attraversa da ovest verso est il ghiacciaio,
quindi in direzione diametralmente opposta alla morena appena percorsa.
In questo punto di attraversamento i crepacci sono piccoli e non
presentano grossi rischi, resta sempre inteso che la prudenza non è mai
troppa.
Si attraversa quasi tutto il ghiacciaio in
modo da portasi sul suo lato opposto, restando comunque sempre su di
esso. Da questo punto è d'obbligo calzare i ramponi e anche se la
discesa non è particolarmente ripida è consigliabile legarsi e procedere
in conserva con picozza alla mano. Il primo tratto non presenta ancora
grossi crepacci ma scendendo diventano più evidenti e grossi. Molti si
riescono ad evitare passandoci intorno, mentre altri essendo piuttosto
lunghi ma stretti, si possono saltare valutandone sempre la distanza. Si
raggiunge un primo punto dove la discesa diventa leggermente più ripida
e sempre superando e saltando i vari crepacci più ravvicinati e netti,
la pendenza ritorna ad addolcirsi. Da qui è già possibile scorgere la
fine del ghiacciaio e la strada carrozzabile sottostante. Proseguendo
per un breve tratto dolce, cercando di restare sempre verso la propria
destra, si raggiunge la parte terminale del ghiacciaio dapprima ancora
molto crepacciata e poi più liscia ma con una buona pendenza
costringendo una discesa in diagonale in modo da ritornare sul versante
di andata, ora alla nostra sinistra (di nuovo sotto il Piz Boval), dove
si arriva alla fine del ghiacciaio che superando alcuni sfasciumi ci si
porta sulla carrozzabile riportandoci velocemente alla stazione di
Morteratsch. |
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