Torna alla pagina iniziale   Rifugio Gianetti - Val Porcellizzo - Valmasino

Escursione del 17/08/2008

   

 

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Il Rifugio Gianetti è situato ai piedi del versante sud del Pizzo Badile, una delle più celebri montagne per i rocciatori. Siamo in Val Porcellizzo, una stupenda valle latelare di Valmasino, immersa nel verde dove sorgono come per incanto guglie di granito, tra i cui i Pizzi Badile e Cengalo. La vallata è molto bella e se percorsa con una giornata di sole, lo spettacolo dell'anfiteatro di cime è sensazionale se non unico.

La salita al rifugio non è difficile, ma ha uno sviluppo senz'altro molto lungo e un dislivello importante, ma le fatiche verranno appagate dallo spettacolo naturale e dalla buona ospitalità del rifugio.

Il rifugio Gianetti è una ottima base di partenza per le ascensioni al Pizzo Badile e al Pizzo cengalo ed è una tappa del bellissimo percorsi di Alta Via del Sentiero Roma, una stupenda traversata, su sentiero attrezzato, di tutte le valli della Valmasino con la presenza costante delle fantistiche guglie granitiche.

 
   

 

  Il Rifugio Gianetti, sullo sfondo a destra il Pizzo Badile e sulla sinistra il Dente della Vecchia La Val Porcellizzo vista dal torrente
     
 

SCHEDA ESCURSIONISTICA

 
     
LOCALITA': Bagni di Masino - Valmasino (SO)  
PARTENZA: Terme dei Bagni di Masino - termine della strada asfaltata  
ARRIVO: Rifugio Gianetti  
QUOTA PARTENZA: 1172 m s.l.m.  
QUOTA ARRIVO: 2534 m s.l.m.  
DISLIVELLI: 1.362 m  
TEMPO DI PERCORRENZA: 3 h 30 min. - 4 h  
DIFFICOLTA': E  
ATTREZZATURA: Abbigliamento e calzature da escursione.  
TIPO DI PERCORSO: Percorso su sentiero molto segnalato, spesso troppo segnalato, vegetazione a volte un po' alta all'inizio del percorso, poi sentiero misto a terra, roccie e sassi sempre con abbondanza di segnali.  
DESCRIZIONE:

Si lascia l'auto nei pressi dei Bagni di Masino, dove è possibile parcheggiare, in alternativa è conveniente lasciare l'auto al parcheggio a pagamento (€ 5,00) delle terme, per non incorrere a multe o danni causati dalle altre auto al passaggio.

Si superano le terme percorrendo la larga strada sterrata che si inoltra nel bosco. Dopo qualche metro si icontrano le prime segnaletiche che ci indicano la direzione da seguire per l'imbocco del sentiero per il rifugio Gianetti. Si prende la stradina a destra e si prosegue costeggiando i campi da gioco delle terme fino ad arrivare ad una radura dove si trovano altre indicazioni che ci portanto su un sentiero e mulattiera all'interno del bosco.

Si risale all'interno di un bel bosco su sentiero ben tracciato e segnalato con una pendenza moderata effettuando diversi zig zag ma procedendo in direzione nord, fino ad uscire dal bosco nei pressi di un vecchio alpeggio.

Siamo alla Corte Vecchia ad una quota di circa 1400 metri. Qui si abbandona il fitto bosco per passare in una zona più aperta, dove comunque rimane sempre ripida la salita, spesso in zone dove la vegetazione è piuttosto fitta e alta. Alternando passaggi tra la rada boscaglia e piccole radure si giunge ad una strettoia tra due rocce, molto bella e suggestiva, dove al suo termine è scritto in lingua e scrittura greca il nome di una via di arrampicata. In questa zona è pieno di vie di arrampicata.

Si oltrepassa la piccola gola rocciosa e si prosegue lungo il sentiero fino a sbucare all'ultima radura contornata da piccole bastionate rocciose e di cascate. Si risale per il ripido sentiero superando le bastionate in direzione nord-est, si guada una piccola cascata, dove si trovano alcune catene per facilitare l'attraversamento in caso di ghiaccio e dopo qualche risalita ancora un po' ripida si giunge nel bellissimo vallone della Val Porcellizzo. Qui l'ambiente cambia decisamente e si lascia il bosco per la tipica vegetazione di media montagna. Costeggiando il ruscello si giunge ad un ultimo alpeggio, chiamato Casera Porcellizzo, che segna l'inizio ufficiale della stupenda valle. Si continua a costeggiare il torrente fino a giungere un ponte con le paline segnaletiche dei sentieri e seguiamo l'evidente indicazione per il Rifugio Gianetti. Attraversiamo il ponte e procediamo dritti in direzione nord / nord-ovest su un ripido sentiero che ci fa risalire il grande dosso di fronte a noi. Anche qui l'abbondanza dei segni sulle rocce che indicano il percorso è davvero notevole. In ogni caso la zona è spesso coperta dalle nuvole e tornano utili in caso di scarsa visibilità.

Superato il dosso ci avviciniamo sempre di più alla conca che ospita il rifugio ancora non ben visibile. Il sentiero lascia posto spesso alla risalita sul liscio granito che affiora dal terreno, ma senza grossi strappi o rocce verticali da superare.

Si procede nella stessa direzione e sempre su terreno misto a blocchi piatti di granito fino a giungere nei pressi del rifugio, ormai già in vista e dove il terreno diventa più pietroso.

Si risale la tranquilla petriaia e si giunge alla terrazza e al pianoro del Rifugio al cospetto del Badile e del Cengalo.

 
L'ingresso nel bosco appena dopo le terme di Valmasino
La prima radura dove parte il sentiero dietro le terme
Il sentiero all'interno del bosco
Gli alpeggi di Corte Vecchia
La gola rocciosa da passare e dove si trova una via di arrampicata
l'ultima radura prima di salire nel bel vallone della Val Porcellizzo

La piccola cascata da attraversare

Le baite di Casera Porcellizzo, siamo nel bel vallone Il ponte sul torrente, dove poi si procede per salire verso il rifugio Ormai vicini al Rifugio, le nuvole della sera si sono abbassate