DESCRIZIONE: |
Si raggiunge il piccolo paese di Novate
Mezzola lungo la costa nord-orientale dell'omonimo lago e si risale la
via principale del paese fino in fondo in Località Mezzolpiano. Qui si
parcheggia l'auto e si imbocca subito la mulattiera, ben evidente per la
presenza dei numerosi cartelli dei vari rifugetti e locande della valle.
La mulattiera inizia subito impennandosi nel bosco con una vista sempre
più bella del lago di Novate Mezzola con il Monte Legnone che fa da
sfondo.
Risalendo la ripida mulattiera e passando a fianco alle numerose
cappelle votive, si giunge ad un primo nucleo di case chiamato Avedè in
una bella radura. Si prosegue sempre seguendo fedelmente la mulattiera,
mentre alle nostre spalle ci lasciamo la bella vista sul lago che ci
introduce nel vero della valle.
Da questo punto la pendenza è meno sostenuta se non in alcuni punti e si
rientra nel bosco con qualche breve sali scendi fino a giungere
all'imbocco della famosa galleria. Questo tratto costeggia la bastionata
rocciosa della stretta valle ed è protetto da una lunga galleria con
ampie finestre sul lato a valle in quanto è soggetto alla caduta di
sassi, acqua e valanghe. Questo suggestivo tratto è lungo circa 300
metri ed è la parte del percorso più fotografata per la sua
particolarità.
Usciti dalla galleria ci si ritrova nel bosco, questa volta più rado
dove il percorso si impenna di nuovo fino a raggiungere il bellissimo e
autentico abitato di Codera.
Qui merita una sosta per la visita della piccola comunità, per poi
affrontare la seconda parte del percorso che ci porta fino al Rifugio
Brasca.
Da Codera si prosegue ora per sentiero, che purtroppo in questi ultimi
anni è stato sostituito da una strada di servizio per la piccola diga e
per servire le piccole case di Bresciadega. Mi auguro che non venga
costruita una strada che porta fino a Novate Mezzola, altrimenti questa
valle perderebbe moltissimo il suo fascino e di conseguenza l'affluenza
turistica.
Il sentiero, o meglio la strada prosegue ora in leggera salita e mano a
mano che la si percorre ci si avvicina sempre di più al bellissimo
anfiteatro di granito del Ligongo e delle Cime dell'oro, porte di
accesso al regno di Granito della Val Masino (Italia) e della Val
Bondasca (Svizzera). Si superano dei piccoli gruppi di alpeggi e si
passa sopra un ponte sospeso molto flessibile ed ondeggiante sopra il
torrente (meglio non farlo ondeggiare troppo).
Il percorso è quasi tutto ampio e fuori dal
bosco fino a Bresciadega, dove si trova anche l'omonimo rifugio. anche
questo paesino, più piccolo di Codera è molto bello e merita la visita.
Da Bresciadega si entra nel bellissimo bosco delle Fate che copre gran
parte della testata della valle e percorrendo sempre l'ampio sentiero o
meglio chiamarla strada si prosegue in direzione nord-est / est. Questa
parte di valle è davvero suggestiva e gradevole, molto diversa dalla
parte iniziale; il bello di questa escursione è che partendo dal fondo
valle è possibile vedere il cambiamento della vegetazione e dei luoghi
con l'altitudine.
Il largo sentiero nel bosco ci porta infine
al Rifugio Brasca al cospetto del Lingoncio e dei Pizzi dell'Oro. |
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